Acqua dall’aria grazie alla pellicola di gel super-assorbente

2022-06-18 21:37:04 By : Mr. Chang Lin

Agnese Codignola 30 Maggio 2022 Tecnologia e Test 1 Commento

L’acqua scarseggia sempre di più, al punto che già oggi un terzo degli abitanti del pianeta vive in una zona arida o semi-arida. Parallelamente, si intensificano gli sforzi per trovare metodi accessibili, poco impattanti ed efficienti per recuperarne quanta più possibile laddove è presente, compresa l’aria. Anche in zone a bassissima umidità, infatti, l’aria ne contiene sempre, e sarebbe dunque molto utile riuscire a sfruttarla. Un passo in questa direzione è stato compiuto dai ricercatori dell’Università del Texas di Austin, che hanno pubblicato su Nature Communications quanto ottenuto partendo da materiali molto economici e facili da reperire, ovvero una pellicola super-igroscopica che trattiene molta acqua e costa pochissimo: due dollari al chilo (di materiale di partenza).

Il gruppo di ricercatori che ha realizzato il polimero non è nuovo del settore: negli anni scorsi ha lavorato su un idrogel da mescolare nel terriccio che, basandosi sullo stesso principio, cioè sull’estrazione dell’acqua dall’aria, riesce a far sì che una pianta si autoalimenti e non richieda quasi ulteriori irrigazioni per crescere. In quel caso, però, si partiva da ambienti con una discreta umidità, mentre il progetto attuale è stato incentrato su climi estremamente aridi, nel tentativo di ottenere comunque acqua da bere. In questo caso, tutto si basa su polimeri di idrossipropilcellulosa e una matrice gelatinosa, la gomma konjac (ingrediente vegetale estratto dalla Amorphophallus konjac molto usato nella cucina orientale), che massimizza la raccolta dall’aria ed evita che l’acqua, una volta condensata, evapori nuovamente.

Il sistema, molto efficiente, è anche facilissimo da preparare: servono solo sali igroscopici, che catturano l’acqua, la gomma di konjac e i componenti del polimero in polvere, da sciogliere nello stampo, senza bisogno di macchinari dispendiosi o operazioni complesse, né di forniture significative di energia. Il tutto, inoltre, è pronto in pochi minuti. Il polimero, che diventa una pellicola flessibile, può essere posto su una superficie inclinata, che favorisce la raccolta dell’acqua. 

In un clima particolarmente arido, con solo il 15% di umidità, la resa di un chilo di materiale secco è di 6 litri di acqua al giorno, ma quando l’umidità è del 30% arriva a 13 litri: una quantità non piccola, soprattutto in alcune aree del mondo. In un giorno una pellicola può compiere da 14 a 24 cicli completi, e fornire così da 5,8 a 13,3 litri di acqua, a seconda delle condizioni. Visto l’estendersi dei periodi di siccità e delle zone coinvolte dalla desertificazione, disporre di un sistema come questo potrebbe aiutare non poco ad avere comunque acqua potabile e da usare per le necessità più urgenti.

© Riproduzione riservata Foto: The University of Texas at Austin

Da 12 anni ilfattoalimentare racconta con i suoi articoli cosa succede nel mondo dei supermercati, quali sono le insidie nelle etichette, pubblica le sentenze sulle pubblicità ingannevoli oltre che segnalare il lavoro delle lobby che operano contro gli interessi dei consumatori. In questi anni ci hanno sostenuto decine di aziende grandi e piccole con i loro banner e moltissimi lettori con le donazioni. Tutto ciò ha reso possibile la sopravvivenza di un sito indipendente senza un editore, senza conflitti di interesse e senza contributi pubblici. Per questo scriviamo liberamente. Basta ricordare campagne "controcorrente" come quella contro l'abuso dell'olio di palma o contro l'invasione dello zucchero e a favore di una sugar tax. In questi mesi portiamo avanti una campagna a favore delle etichette a semaforo Nutri-Score malvista da quasi tutto il mondo che ruota intorno al settore alimentare. Ilfattoalimentare dà l'accesso gratuito a tutti gli articoli e ai dossier. Questo perché in rete tutte le persone hanno il diritto ad avere un'informazione libera e di qualità, senza il vincolo di dovere pagare. Tutto ciò è possibile grazie alle migliaia di lettori che ogni giorno ci leggono e ci permettono di sfiorare 20 milioni di visualizzazioni l'anno, senza la necessità di farcire gli articoli con pubblicità invasive. Sostieni ilfattoalimentare ci vuole solo un minuto clicca qui. Se vuoi puoi anche sostenerci con un versamento mensile.

Fornisce acqua che supera gli standard di purezza dell’Oms partendo da acque salate o comunque …

Geniale, anche in Italia avrebbe prospettive interessanti, milioni di persone ancora oggi non hanno regolarmente o per niente acqua potabile dai rubinetti. Mezzo grammo di sale marino integrale ogni dieci litri e sarebbe finito il tormento del trasporto delle bottiglie, lo smaltimento di migliaia di tonnellate di plastica ed economicamente ed ecologicamente ne guadagnerebbe l’intero sistema paese. Speriamo che l’interesse dei pochi non riesca ad ostacolare l’interesse dei molti.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Non iscrivermi Tutti Risposte ai miei commenti Ricevi un avviso se ci sono nuovi commenti. Oppure iscriviti senza commentare.

Cliccando su Iscriviti dichiari di aver letto e accettato l’informativa