BacteriArt, quando il micromondo dei batteri parla con l’arte- Corriere.it

2022-10-09 00:48:18 By : Ms. Bella wu

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La seconda edizione del progetto di NABA con Yakult Italia evoca, attraverso le opere degli studenti, la stretta relazione cervello-intestino. La mostra è aperta a Milano fino al 30 settembre

Rendere visibile il micro-mondo dei batteri, che vivono all’interno dell’intestino di ogni essere umano attraverso il linguaggio dell’arte e della creatività. Era questa la mission della prima edizione di «BACTERIART, from invisible to visible» , il progetto promosso da NABA , Nuova Accademia di Belle Arti e Yakult Italia che ha coinvolto gli studenti del Triennio in Pittura e Arti Visive e del Biennio Specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali delle sedi di Milano e Roma. La seconda edizione, che si è conclusa ieri presso la sede milanese di NABA con l’evento BacteriArt Day durante il quale sono stati consegnati i premi ai vincitori, invitava invece i partecipanti a lavorare sul concetto di «gut-brain-axis» , dove non solo il cervello influenza l’intestino, come già noto, ma l’intestino (e in particolare le alterazioni del microbiota intestinale), è in grado di influenzare la salute mentale, venendo per questo considerato il nostro secondo cervello. Su questo argomento i partecipanti di quest’anno (circa cinquanta) sono stati chiamati da Yakult Italia a progettare e realizzare opere d’arte sotto la guida di Chiara Lupi , Project Coordinator ed Exhibition Curator di BACTERIART, con la supervisione didattica di Andris Brinkmanis , Course Leader del Triennio in Pittura e Arti Visive di NABA.

Gallery: Il micromondo dentro di noi

La scienza prima di tutto

Per cominciare, agli studenti è stata data la possibilità di crearsi un minimo di competenza in materia partecipando al seminario di microbiologica di base , condotto dai ricercatori del laboratorio AAT-Advanced Analytical Technologies di Piacenza , partner di Yakult Italia, guidato dalla Dott.ssa Marina Elli , e a un workshop intensivo, gestito da Gediminas & Nomeda Urbonas , artisti e docenti al MIT di Cambridge . Una volta acquisite queste competenze scientifiche, i ragazzi hanno lavorato alle loro opere servendosi dei linguaggi espressivi più diversi, dalla scultura alla pittura, dalla fotografia alle tecnologie digitali, fino alle arti performative.

I lavori in gara sono stati giudicati da una Giuria Internazionale, presieduta da Alessandro Cannavò , Caporedattore di Corriere della Sera, Lucia Aspesi , Assistente Curatrice di Pirelli HangarBicocca, Patrizia Brigidi , Full Professor of Fermentation Biotechnology, Department of Medical and Surgical Sciences, School of Medicine dell’Università di Bologna, Eva Fabbris , Exhibition Curator di Fondazione Prada, Arianna Rolandi , Direttrice Science and Corporate Communication di Yakult Italia, Gediminas & Nomeda Urbonas, artisti e docenti del Massachusetts Institute of Technology - MIT, Cambridge, Marianna Vecellio , Curatrice di Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, oltre ai referenti dell’Accademia Marco Scotini , NABA Visual Arts Department Head, e dal già citato Andris Brinkmanis.

Come per la prima edizione, agli studenti vincitori sono stati assegnati tre premi dalla giuria, integrati da un riconoscimento economico con il quale Yakult Italia intende sostenere il loro percorso artistico e professionale: il primo premio è stato vinto da «Vibes» di Chiara Nicoletti , un’installazione sonora e interattiva che rappresenta un incontro vivo tra la microbiologia, il corpo e il suono. A questo si sono aggiunte le due menzioni speciali : «Dott. Shirota» (il microbiologo giapponese fondatore di Yakult), per l’accurato approfondimento scientifico nella progettazione dell’opera, è stato assegnato a Tanvi Shaha con «Inconspicuous Interaction» , centrata sulla percezione di visibilità, esperienze ed emozioni viste attraverso forme e spazi con un forte legame con le istanze dell’ambiente circostante, lavorando con diversi media, come installazioni, sculture, dipinti e collage. Il premio «Nuove Visioni» è stato, invece, consegnato a Camilla Gurgone con «My gut (brain) feelings on-a-chip» , opera che ha preso spunto dalla scoperta degli «organs-on-a-chip»: cellule, tessuti miniaturizzati e coltivati in chip in vitro per simulare i meccanismi e la fisiologia di organi umani.

I tre progetti vincitori più le opere degli altri studenti finalisti (Michela Alamprese, Mirko Barcaiolo, Francesca Caporali, Elena Cucci, Chiara Favini, Martina Ferrari, Diego Gianettoni, Chiara Meloni, Giuliana Paolino, Priscilla Pinto, Agnieszka Rymuszka, Alessandro Sorrentino ) sono ora esposte presso il Campus NABA di Milano (via Darwin 20), dove rimarranno visibili al pubblico fino a venerdì 30 settembre , dalle ore 10.00 alle 19.00. L’allestimento, curato da Chiara Lupi, è stato realizzato su una superficie di 200 mq utilizzando due materiali principali: feltro sintetico , in polipropilene riciclato e riciclabile, e mattoni in fibra, completamente riciclabili, biodegradabili e carbon negative, realizzati miscelando fibre legnose naturali, acqua, probiotici e calce naturale.

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