E’ il momento del design virtuoso: gli arredi ora nascono dagli scarti - La Stampa

2022-07-02 02:16:12 By : Mr. Victor Lee

La voce de La Stampa

Rifiuti domestici, imballaggi, plastiche esauste: il mondo del design è concentrato sulla ricerca di nuovi materiali

Rio di Durbanis, riciclabile al 100 per cento

Come sta accadendo nella moda, il design virtuoso ormai non sceglie più materiali preziosi, ma avanzi, rifiuti, plastiche esauste, barattoli cosmetici. Stella McCartney sta portando in giro una serie di creazioni realizzate con fibre vegane pionieristiche, (ri)utilizzando tutto, dai funghi ai rifiuti.

Così, al Salone del Mobile, ha avuto un posto d’onore ReChair, sedia nera di Kartell disegnata da Antonio Citterio in partnership con illycaffè. Ci credereste? È realizzata con le capsule di Iperespresso illy scartate durante foratura e imballaggio. La rigenerazione le trasforma in un progetto di design. Al caffè si era già ispirato Re.Bean, il progetto vincitore del Salone Satellite Award 2019: un materiale riciclabile, biodegradabile, riutilizzabile. impiegabile per complementi d’arredo, gioielli e sculture partendo da sacchetti di caffè in grani e rifiuti macinati. (www.kristenwangdesign.com). Perciò la sfida è questa: ottenere qualcosa di bello con i materiali più improbabili. E se ne sono visti tanti, tra Salone e Fuorisalone.

Le sedie Kartell realizzate con le capsule del caffè riciclate

Prendiamo la colorata poltrona Coconut di Ego Italiano, disegnata da Giulio Manzoni. Nasce dalla collaborazione con Fater, che ha brevettato un processo industriale in grado di recuperare materiale dagli assorbenti: plastica riciclata e cellulosa. Il profilo della poltrona richiama il guscio di una noce di cocco. Juli Re-Plastic di Cappellini (design Werner Aisslinger) è il primo elemento d’arredo per l’outdoor al 100% ecosostenibile. La scocca in polipropilene proviene da rifiuti domestici, in particolare imballaggi usati. Dal polistirolo recuperato letteralmente dai cassonetti dei rifiuti d Atene nasce Trasformers, di arredi firmati dal designer greco Savvas Laz. “Il mondo del design è concentrato sulla ricerca di nuovi materiali. Secondo me dovrebbe pensare anche a cosa accade ai materiali che sprechiamo”, racconta il designer. Da qui l’idea di dare una nuova vita ai pezzi di polistirolo trovati nei cassonetti dei rifiuti di Atene. (www.savvaslaz.com)

Poi c’è “Recycled”, seduta per esterni realizzata da Giovanardi in Raytent® Living, tessuto ricavato dal riciclo delle tende da sole. Ha tonalità mélange ispirate alla natura, e ovviamente resiste al caldo, all'umidità e all'usura. Invece gli svizzeri hanno ricavato elementi d’arredo dagli scarti dei birrifici di Losanna. Il progetto, dello Studio Niederhauser, si chiama Waste Matter. Combinato con proteine organiche, il residuo di malto della birra diventa un materiale simile al compensato per mobili e pannelli a parete. Da liquido a solido…

E Paneco? È un sorprendente pannello confezionato, è il caso di dirlo, con abiti /scarti tessili frantumati e modellati, anziché da trucioli di legno e cellulosa. È un progetto sviluppato da Workstudio per affrontare il problema dei rifiuti che arrivano dal settore ed è stato presentato Milano, capitale della moda, che con le sue infinite collezioni produce anche un surplus.

Paneco  è un pannello realizzato con abiti /scarti tessili frantumati e modellati, anziché da trucioli di legno e cellulosa

Un’altra sorpresa arriva da Eye Candy, di Swedish Ninja. Avete presenti i flaconi dei cosmetici? Sono tutti lì, reincarnati nel piano di un grazioso tavolino. Se guardate attentamente si vedono le tracce delle etichette e dei codici a barre. Il top, composto a mano e è riciclabile al 100%. (www.swedishninja.com). Mentre per Rio, la poltroncina tonda da esterni di Durbanis, i rifiuti degli imballaggi in polietilene che troveremmo nel suo Dna non sono neanche immaginabili.

Vanno forte le bottiglie di plastica che nel processo di trasformazione finiscono un po’ dappertutto. Esempio: ce ne sono 292 nel tappeto ( Way di Ferm Living) Il brand danese si propone di ridurre il consumo di plastica fino a 270.000 bottiglie l’anno (fermliving.com) ma anche Calatea, la sofisticata poltrona disegnata da Cristina Celestino per Pianca nel 2017 si è evoluta in direzione green. L’imbottito in eco-fibra di poliestere, completamente riciclabile e compostabile proviene (anche lui) dal recupero delle bottiglie.

Calatea, la sofisticata poltrona disegnata da Cristina Celestino per Pianca nel 2017 si è evoluta in direzione green

Davvero, non si butta via niente… Riva 1920 (arredi in legno da un secolo) ha portato al Salone le Briccole. I pali che a Venezia guidano le imbarcazioni e segnalano la bassa marea nella laguna si consumano, ma anziché finire o al macero, diventano esclusivi pezzi di arredo. Dal legno al sughero. ClassiCon, brand tedesco con sede a Monaco ha presentato Corker sgabello a forma di tappo di Champagne (divertente). Ma dietro c’è anche una vocazione green: è tutto riciclabile

A questo punto manca soltanto l’orto indoor (su un terrazzo sarebbe troppo facile). La start up lHexagroha ha presentato alla Design Week il nuovo modello del Living Farming Tree, un orto verticale automatizzato, digitalizzato e modulare che permette a chiunque di provare l’emozione dell’urban farming a km. zero, in salotto. La struttura ad albero è formata da moduli esagonali ispirata agli alveari, la forma più efficiente in natura. E ci sentiremo un po’ api anche noi.