Polipropilene (PP): che cos’è, caratteristiche e tipologie della plastica PP

2022-10-09 00:49:50 By : Mr. Kent Wong

Il polipropilene (PP) fu ottenuto dal chimico Giulio Natta nel 1954 con collaboratori della Società Montecatini e del Politecnico di Milano. Natta ottenne un polimero a struttura molecolare simmetricamente ordinata (isotattica), tramite modifica dei catalizzatori Ziegler precedentemente scoperti ed utilizzati per ottenere polietilene via polimerizzazione dell’etilene. Il Brevetto fu sviluppato industrialmente dalla Montedison, che nel 1957 ne iniziò la produzione nello stabilimento di Ferrara e lo commercializzò col nome di Moplen. Solo pochi anni dopo il polimero era già prodotto da numerose società nordamericane, europee e giapponesi, molte delle quali operanti su licenza Montedison.

Uno dei primissimi impieghi del polipropilene fu, oltre alle fibre, nella produzione di articoli sanitari, che richiedono un processo di sterilizzazione, reso possibile grazie alle straordinarie caratteristiche termiche (di resistenza al calore) di questo polimero.

Molto simile come polimero al polietilene ad alta densità (PEHD), differisce però da questo per:

Altre caratteristiche del polipropilene sono:

Commercialmente si distinguono tre tipologie fondamentali di polipropile (anche noto come plastica PP) ne:

Delle varie tecnologie di trasformazione del polipropilene le più utilizzate sono l’estrusione e lo stampaggio a iniezione che, insieme, rappresentano all’incirca il 97% degli utilizzi totali del polipropilene.

Il polipropilene (plastica PP) fu inizialmente prodotto utilizzando catalizzatori del tipo Ziegler Natta, già utilizzati per la produzione di polietilene, con processo operante a bassa pressione.

Il primo polipropilene prodotto era stato concepito per essere commercializzato come fibra. Successivamente, però, gli impieghi del polimero si andarono rapidamente ampliando ad altri settori, favoriti, oltre che dalle già accennate eccellenti prestazioni del polimero, anche dal continuo sviluppo dei processi produttivi, con una Ricerca focalizzata in particolare sui catalizzatori.

Dal processo iniziale “slurry” è stato possibile passare ai processi in fase gassosa, proprio grazie al reperimento di nuovi catalizzatori a più elevata attività catalitica. È divenuto quindi frequente anche il ricorso all’utilizzo di processi misti, nei quali un primo stadio “bulk” in propilene liquido viene abbinato ad un secondo stadio in fase gas.

L’industria del polipropilene è un business assai dinamico, trainato dall’innovazione. E’importante sottolineare, comunque, che l’innovazione non riguarda solo i catalizzatori, ma anche le varie fasi di processo e le modalità operative; infatti i catalizzatori si comportano in maniera assai diversa in sistemi di processo differenti. Ne consegue che è necessario “personalizzare” (a questo proposito è forse ancor più incisivo il termine inglese “to customize” = fare su misura) il catalizzatore, per poterne esaltare le prestazioni nelle specifiche condizioni di processo.

Pertanto, per poter commercializzare con successo un processo, è indispensabile possedere un’adeguata conoscenza sia della tecnologia del processo, sia delle caratteristiche del catalizzatore e del suo comportamento in funzione dei parametri operativi.

La dimensione del mercato del polipropilene è stata stimata in oltre 80 milioni di tonnellate nel 2021 e si prevede che il mercato registrerà un CAGR del 5,2% durante il periodo di previsione (2022-2027).

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